Spedizioni annue
Copie movimentate
Clienti
Destinazioni
Fastbook è il grossista nazionale con il più alto assortimento di libri: oltre 250.000 titoli in giacenza più ulteriori 160.000 procurabili. L’offerta di Fastbook, con più di un milione di libri in giacenza e oltre 51.000 titoli di novità all’anno, comprende anche libri in lingua originale, print-on-demand e il prodotto non book. Fastbook, grazie agli oltre 4.383 editori gestiti, è da sempre attento alle tendenze editoriali del momento.
Questo è un romanzo. Racconta una storia impossibile. Una storia vera. «Ho deciso di scrivere questo libro per raccontare la storia d'amore più drammatica e potente in cui mi sia imbattuto. Quella di Rossella Casini, giovane piena di vita, vittima di 'ndrangheta. È una storia che raccoglie tutti i colori dell'umano sentire: l'ingenuità e lo slancio, la devozione e l'ossessione, l'amicizia, il desiderio, il coraggio, la delusione, il tradimento, lo schifo, la tragedia. Eppure, per Rossella, la certezza che proprio nell'amare risieda l'unica possibilità di verità e di senso non viene mai meno. L'amore non muore» (Roberto Saviano). Rossella Casini ha poco più di vent'anni, è di Firenze, ha un padre e una madre affettuosi che non le fanno mancare nulla. La sua è un'esistenza tranquilla, anche se siamo nell'Italia del '77, le piazze sono animate dalle contestazioni politiche, nelle strade si riversano rabbia, violenza, molta eroina. Ad agitare la vita di Rossella, da un giorno all'altro, ci pensa Francesco: lui è uno studente calabrese fuori sede. Il sentimento che nasce fra loro è qualcosa che nessuno dei due aveva mai provato. Trascorsi i primi mesi spensierati, Rossella scopre che la famiglia di Francesco è legata a una potente 'ndrina della Piana di Gioia Tauro. Durante una vacanza a Palmi, dove ha portato anche i genitori, assiste allo scoppio di una faida: un vortice di violenza che travolge tutto e tutti, dal quale Rossella sceglie di non scappare, almeno non senza Francesco. È convinta che il loro amore sia così potente da fermare la mattanza. Che sia il lievito necessario per cambiare il corso delle cose. Il 22 febbraio 1981 Rossella Casini sparisce misteriosamente dopo aver annunciato il proprio rientro a casa. Nessuno la rivedrà più. Sebbene il corpo non sia stato ritrovato, è riconosciuta dallo Stato come vittima di 'ndrangheta. Roberto Saviano ha scritto il romanzo della sua storia, un'avventura umana che strazia, ricolma d'amore, di violenza e di coraggio.
Dalla Roma della «dolce vita» alla quieta provincia siciliana degli anni Sessanta, un salto che il commissario Scipione Macchiavelli avrebbe evitato volentieri. Ma il trasferimento è stato imposto dall'alto, e lui sa bene il perché. Peccato non abbia nemmeno il tempo di ambientarsi: subito si trova per le mani una vicenda intricata, che lo mette alla prova come mai era successo. Con "Delitto di benvenuto" Cristina Cassar Scalia ci regala un nuovo, irresistibile personaggio. Dicembre 1964. Scipione Macchiavelli, giovane funzionario di Pubblica sicurezza, viene trasferito dal commissariato romano «Via Veneto» a Noto, in Sicilia. Ad accoglierlo, oltre a un ambiente per lui quantomeno inusuale, c'è un'indagine assai più complessa di quelle a cui era abituato. Nella capitale ha avuto a che fare con casi non troppo impegnativi; appena arrivato nell'estremo Sud della penisola gli tocca occuparsi della misteriosa scomparsa di un notabile del luogo. Per fortuna può contare su una squadra di ottimi elementi, come il maresciallo Calogero Catalano e il brigadiere Francesco Mantuso. E sull'intuito di un'affascinante farmacista, Giulia Marineo, che raccoglie le confidenze dell'intera città e dalla quale Scipione è attratto sin dal primo momento.
Condividere la magia creata dalla musica, trasmettere gli intensi sentimenti generati dall'ascolto di una sinfonia o di un'opera lirica, descrivere la bellezza umana e artistica di un mondo unico: è da molti anni che Corrado Augias ci invita ad ascoltare con lui «la più seducente delle arti, la più impalpabile tra le creazioni». Da Beethoven, «il massimo esempio di musicista», a Bach, da Mozart a Chopin, da Rossini a Verdi, Puccini e Gershwin, "La musica per me" è insieme l'autobiografia di un musicofilo appassionato e una dichiarazione d'amore per la sfuggente, affascinante arte dei suoni. Per sua natura sfuggente e ineffabile, la musica suscita in noi emozioni profonde. Il suo linguaggio è universale e tuttavia difficile da tradurre in parole. Per spiegarne il mistero ricorriamo talvolta a metafore e similitudini, ma la verità è che la sua bellezza, il suo fascino e la sua forza trascendono il nostro linguaggio. Riuscire a trasmettere la gioia della musica, la sua capacità di generare sentimenti tanto intensi, è stata per anni la scommessa umana e professionale di uno scrittore e giornalista come Corrado Augias. Un lungo corteggiamento lega la vita di Augias al mondo musicale. Fin dall'adolescenza, quando i suoi genitori lo portarono a un'esecuzione estiva della "Pastorale" di Beethoven nella Basilica di Massenzio, l'autore sentì che era «di fronte a qualcosa d'immenso e straordinariamente bello». Non solo: pensò che il compositore «ci stava raccontando una storia». Quella storia Augias ha continuato a inseguirla per tutta la vita, con il rammarico di non aver mai praticato la musica dall'interno, studiandola in modo più sistematico, e imparando davvero a suonare uno strumento. Attraverso una passione da autodidatta, non per questo meno intensa, e attraverso il suo lavoro di giornalista alla Rai - le molte trasmissioni sulla musica che ha condotto, i grandi direttori e strumentisti che ha avuto la fortuna di conoscere -, Augias riesce a «entrare nella musica, conoscere i musicisti, sapere chi erano, se e in che modo il periodo storico in cui erano vissuti aveva influenzato le loro composizioni, se dalla loro esistenza era possibile dedurre qualcosa sulla qualità, sul tono delle loro opere». Riesce a restituirci la musica e i suoi protagonisti in tutta la loro bellezza umana e artistica in un libro ricchissimo di storie, atmosfere e personaggi indimenticabili.
Ci vuole coraggio per diventare chi sei Vera non è mai stata sola. Da quando è bambina, una voce l'accompagna ovunque: la sveglia di notte, la incalza, la consola. È la voce di suo fratello Cè, morto quando lei aveva quattro anni. È una voce ironica e tagliente, capace di regalarle pensieri stravaganti come: «Non esiste un sinonimo di sinonimo» o «La neve è la prova che non hai bisogno di urlare per farti vedere». Ma è anche un giudice severo, che la mette alle strette con una semplice domanda: «Sei davvero Vera?». Ma chi era Cè? Per i genitori è stato il figlio perfetto, e Vera ha vissuto ogni giorno nella sua ombra. Ogni scelta è un confronto impossibile, persino quella di studiare giurisprudenza: Vera lo fa per sé stessa o per inseguire un fantasma? Per fortuna con lei c'è Gin, la sua migliore amica, che trova sempre il modo per farla ridere e sentire meno strana. Poi accade qualcosa di inspiegabile. Vera sa che non dovrebbe dare ascolto alla voce di Cè. Eppure, un giorno, decide di mandare tutto all'aria e di inseguire una coccinella dietro i cancelli di una clinica. Qui incontra Francesco: un ragazzo che sembra conoscerla più di chiunque altro. Forse è lui l'unico che può aiutarla a scoprire il segreto che la sua famiglia tiene nascosto da anni. Perché Francesco le insegna una cosa semplice, ma difficilissima da accettare: Vera non è pazza. È soltanto viva. Ed essere vivi, a volte, non è poi così diverso dall'essere pazzi. Dopo aver incantato oltre 600.000 lettori, torna in libreria l'autore capace di dare voce alle nostre emozioni più profonde. Con i suoi romanzi, i suoi video e i suoi spettacoli, ha conquistato migliaia di persone. Questa è la sua storia più intensa: un viaggio nei segreti che ci portiamo dentro, nella voce che ci spinge a diventare chi siamo davvero. Perché solo così possiamo trovare, finalmente, il posto che chiamiamo casa.
Questo è un romanzo. Racconta una storia impossibile. Una storia vera. «Ho deciso di scrivere questo libro per raccontare la storia d'amore più drammatica e potente in cui mi sia imbattuto. Quella di Rossella Casini, giovane piena di vita, vittima di 'ndrangheta. È una storia che raccoglie tutti i colori dell'umano sentire: l'ingenuità e lo slancio, la devozione e l'ossessione, l'amicizia, il desiderio, il coraggio, la delusione, il tradimento, lo schifo, la tragedia. Eppure, per Rossella, la certezza che proprio nell'amare risieda l'unica possibilità di verità e di senso non viene mai meno. L'amore non muore» (Roberto Saviano). Rossella Casini ha poco più di vent'anni, è di Firenze, ha un padre e una madre affettuosi che non le fanno mancare nulla. La sua è un'esistenza tranquilla, anche se siamo nell'Italia del '77, le piazze sono animate dalle contestazioni politiche, nelle strade si riversano rabbia, violenza, molta eroina. Ad agitare la vita di Rossella, da un giorno all'altro, ci pensa Francesco: lui è uno studente calabrese fuori sede. Il sentimento che nasce fra loro è qualcosa che nessuno dei due aveva mai provato. Trascorsi i primi mesi spensierati, Rossella scopre che la famiglia di Francesco è legata a una potente 'ndrina della Piana di Gioia Tauro. Durante una vacanza a Palmi, dove ha portato anche i genitori, assiste allo scoppio di una faida: un vortice di violenza che travolge tutto e tutti, dal quale Rossella sceglie di non scappare, almeno non senza Francesco. È convinta che il loro amore sia così potente da fermare la mattanza. Che sia il lievito necessario per cambiare il corso delle cose. Il 22 febbraio 1981 Rossella Casini sparisce misteriosamente dopo aver annunciato il proprio rientro a casa. Nessuno la rivedrà più. Sebbene il corpo non sia stato ritrovato, è riconosciuta dallo Stato come vittima di 'ndrangheta. Roberto Saviano ha scritto il romanzo della sua storia, un'avventura umana che strazia, ricolma d'amore, di violenza e di coraggio.
Dalla Roma della «dolce vita» alla quieta provincia siciliana degli anni Sessanta, un salto che il commissario Scipione Macchiavelli avrebbe evitato volentieri. Ma il trasferimento è stato imposto dall'alto, e lui sa bene il perché. Peccato non abbia nemmeno il tempo di ambientarsi: subito si trova per le mani una vicenda intricata, che lo mette alla prova come mai era successo. Con "Delitto di benvenuto" Cristina Cassar Scalia ci regala un nuovo, irresistibile personaggio. Dicembre 1964. Scipione Macchiavelli, giovane funzionario di Pubblica sicurezza, viene trasferito dal commissariato romano «Via Veneto» a Noto, in Sicilia. Ad accoglierlo, oltre a un ambiente per lui quantomeno inusuale, c'è un'indagine assai più complessa di quelle a cui era abituato. Nella capitale ha avuto a che fare con casi non troppo impegnativi; appena arrivato nell'estremo Sud della penisola gli tocca occuparsi della misteriosa scomparsa di un notabile del luogo. Per fortuna può contare su una squadra di ottimi elementi, come il maresciallo Calogero Catalano e il brigadiere Francesco Mantuso. E sull'intuito di un'affascinante farmacista, Giulia Marineo, che raccoglie le confidenze dell'intera città e dalla quale Scipione è attratto sin dal primo momento.
Condividere la magia creata dalla musica, trasmettere gli intensi sentimenti generati dall'ascolto di una sinfonia o di un'opera lirica, descrivere la bellezza umana e artistica di un mondo unico: è da molti anni che Corrado Augias ci invita ad ascoltare con lui «la più seducente delle arti, la più impalpabile tra le creazioni». Da Beethoven, «il massimo esempio di musicista», a Bach, da Mozart a Chopin, da Rossini a Verdi, Puccini e Gershwin, "La musica per me" è insieme l'autobiografia di un musicofilo appassionato e una dichiarazione d'amore per la sfuggente, affascinante arte dei suoni. Per sua natura sfuggente e ineffabile, la musica suscita in noi emozioni profonde. Il suo linguaggio è universale e tuttavia difficile da tradurre in parole. Per spiegarne il mistero ricorriamo talvolta a metafore e similitudini, ma la verità è che la sua bellezza, il suo fascino e la sua forza trascendono il nostro linguaggio. Riuscire a trasmettere la gioia della musica, la sua capacità di generare sentimenti tanto intensi, è stata per anni la scommessa umana e professionale di uno scrittore e giornalista come Corrado Augias. Un lungo corteggiamento lega la vita di Augias al mondo musicale. Fin dall'adolescenza, quando i suoi genitori lo portarono a un'esecuzione estiva della "Pastorale" di Beethoven nella Basilica di Massenzio, l'autore sentì che era «di fronte a qualcosa d'immenso e straordinariamente bello». Non solo: pensò che il compositore «ci stava raccontando una storia». Quella storia Augias ha continuato a inseguirla per tutta la vita, con il rammarico di non aver mai praticato la musica dall'interno, studiandola in modo più sistematico, e imparando davvero a suonare uno strumento. Attraverso una passione da autodidatta, non per questo meno intensa, e attraverso il suo lavoro di giornalista alla Rai - le molte trasmissioni sulla musica che ha condotto, i grandi direttori e strumentisti che ha avuto la fortuna di conoscere -, Augias riesce a «entrare nella musica, conoscere i musicisti, sapere chi erano, se e in che modo il periodo storico in cui erano vissuti aveva influenzato le loro composizioni, se dalla loro esistenza era possibile dedurre qualcosa sulla qualità, sul tono delle loro opere». Riesce a restituirci la musica e i suoi protagonisti in tutta la loro bellezza umana e artistica in un libro ricchissimo di storie, atmosfere e personaggi indimenticabili.
Ci vuole coraggio per diventare chi sei Vera non è mai stata sola. Da quando è bambina, una voce l'accompagna ovunque: la sveglia di notte, la incalza, la consola. È la voce di suo fratello Cè, morto quando lei aveva quattro anni. È una voce ironica e tagliente, capace di regalarle pensieri stravaganti come: «Non esiste un sinonimo di sinonimo» o «La neve è la prova che non hai bisogno di urlare per farti vedere». Ma è anche un giudice severo, che la mette alle strette con una semplice domanda: «Sei davvero Vera?». Ma chi era Cè? Per i genitori è stato il figlio perfetto, e Vera ha vissuto ogni giorno nella sua ombra. Ogni scelta è un confronto impossibile, persino quella di studiare giurisprudenza: Vera lo fa per sé stessa o per inseguire un fantasma? Per fortuna con lei c'è Gin, la sua migliore amica, che trova sempre il modo per farla ridere e sentire meno strana. Poi accade qualcosa di inspiegabile. Vera sa che non dovrebbe dare ascolto alla voce di Cè. Eppure, un giorno, decide di mandare tutto all'aria e di inseguire una coccinella dietro i cancelli di una clinica. Qui incontra Francesco: un ragazzo che sembra conoscerla più di chiunque altro. Forse è lui l'unico che può aiutarla a scoprire il segreto che la sua famiglia tiene nascosto da anni. Perché Francesco le insegna una cosa semplice, ma difficilissima da accettare: Vera non è pazza. È soltanto viva. Ed essere vivi, a volte, non è poi così diverso dall'essere pazzi. Dopo aver incantato oltre 600.000 lettori, torna in libreria l'autore capace di dare voce alle nostre emozioni più profonde. Con i suoi romanzi, i suoi video e i suoi spettacoli, ha conquistato migliaia di persone. Questa è la sua storia più intensa: un viaggio nei segreti che ci portiamo dentro, nella voce che ci spinge a diventare chi siamo davvero. Perché solo così possiamo trovare, finalmente, il posto che chiamiamo casa.
Ciò che ti isola ti salva, è la vita che ti mette in pericolo. Marilù abita in cima a un'isola: sotto c'è il villaggio, in mezzo il bosco e infine la radura con la sua casa, dove nemmeno i frequenti incendi estivi possono raggiungerla. È una donna che affascina ma un po' spaventa, perché porta con sé il fatto di essere stata molto libera negli anni più liberi del secolo scorso, gli psichedelici Settanta. Fin troppo, pensa sua figlia Angela, che sente di averne ricevuto soltanto trascuratezza. Ora Angela si trova costretta a malincuore ad affidarle per tre mesi la figlia Adelaide - che si fa chiamare Adè -, adolescente tanto attiva in Rete quanto insicura nel mondo e nel proprio corpo. In questa lunga estate nonna e nipote si ritrovano insieme dopo dieci anni, si conoscono e si riconoscono, mentre la madre irrompe con telefonate ansiose sul fisso di casa perché, come primo gesto, Marilù ha requisito il cellulare alla ragazza. Per Adè la vacanza non potrebbe cominciare peggio, invece a poco a poco diventa un'avventura. C'è un segreto di cui la nonna non vuole parlare, qualcosa che riguarda la sua storia familiare, la linea femminile che la precede - sua madre, farmacista in un paesino del Sud, e la madre di sua madre, una guaritrice che è finita a vivere in un convento. Un'antica colpa in questa storia senza colpevoli. Sul delicato confine fra amare, proteggere e lasciare andare, fra prendersi cura e avvelenare, le tre, di madre in figlia, provano a capirsi. Ciascuna ha agito con le migliori intenzioni, anche se a volte il rancore, il dolore, l'amore accecano. Concita De Gregorio intreccia tre generazioni, tre epoche della storia e tre stagioni della vita nelle voci di Marilù, Angela e Adè: subito così vere, così vulnerabili e vive da risuonare immediatamente intime.
Se l'oscurità ti chiamasse, la seguiresti o la combatteresti? Arleen è una ragazza francese, timida e riservata. Dopo la perdita dell'amico d'infanzia e del padre, psichiatra olistico di grande fama, la sua vita è precipitata nel vuoto di un silenzio incolmabile. Per combattere questo dolore si concede una vacanza a New York, ma, una volta atterrata, viene rapita da Dan Crower, un potente criminale, che la trascina fino in Messico per venderla a un acquirente misterioso. Quando la situazione sta per volgere al peggio, uno sconosciuto la mette in salvo. Il suo nome è Xavier e non è certo un eroe. Leader dei Krew, un gruppo di amici ribelli, ha un'anima tormentata e indecifrabile, ossessionata da una presenza inquietante, il Doppio cieco. A causa di segreti inconfessabili, fin dall'infanzia Xavier rinnega i propri sentimenti, non esprime alcuna forma di gentilezza né gesto d'affetto; ma quando incontra Arleen, un'attrazione oscura e perversa proverà in ogni modo a corromperlo. E lei, che ama cercare risposte in tutto ciò che non è visibile, entrerà nel mondo cupo e pericoloso di Xavier per risolvere l'enigma che la sua mente rappresenta. Questo la farà precipitare in un abisso fatto di desideri torbidi, emozioni contrastanti e dubbi irrisolti. Mentre la passione li travolge, un evento imprevedibile scatenerà una tempesta: Xavier dovrà prendere una decisione difficile davanti alla quale non avrà via di scampo. Riusciranno a sopravvivere al caos che cercherà di inghiottirli?
Simonetta Agnello Hornby prende le mosse dalla domanda più semplice, più diretta, con cui ci interroghiamo quotidianamente: "Quello che sto facendo è giusto o sbagliato?". A partire da lì si toccano la giustizia dentro l'istituto famigliare, i fenomeni di ingiustizia sociale, lo spettro delle guerre (esistono guerre giuste?), l'amministrazione della giustizia, l'educazione di figli e nipoti. Agnello Hornby cerca esempi nella vita animale e indaga sulla rappresentazione della giustizia nella cultura popolare, nell'arte, nella letteratura, nelle storie che contribuiscono a creare una sensibilità civile. Ricorda, investiga e naturalmente - lei, avvocato e giudice - rientra nelle sedi in cui, da avvocato e da giudice, ha visto praticare e ha praticato la giustizia. Ci racconta che cosa fa una giuria popolare, ci fa intravedere i criteri con cui si muove il diritto di famiglia, cosa accade quando è necessario decidere se togliere o lasciare un minore ai genitori. Sullo sfondo le sue due isole, la Sicilia e l'Inghilterra, la loro storia, la loro identità, la loro civiltà: tanta ricchezza di culture e di esperienze ha maturato la singolare forma di saggezza che nutre, in queste pagine, la scrittura di Simonetta Agnello Hornby.
Vincent Rise è un atleta fuoriclasse, amato da tutti, anima delle feste e incorreggibile playboy. Ma, dietro quella facciata apparentemente perfetta, desidera solo essere visto per quello che è davvero. L'unica ragazza che ha saputo farlo è anche l'unica che non può avere: Leila Collins, la sorella intoccabile del suo migliore amico. Agli occhi di Vince, Leila è un enigma affascinante. Bellissima, brillante, indomabile. Ma anche segnata da un passato che l'ha resa fredda, inaccessibile e diffidente, soprattutto verso gli uomini. Eppure Vince, con la sua dolcezza, l'energia contagiosa e il suo sorriso disarmante, è l'unico che riesce a riaccendere in lei emozioni che ha sepolto sotto strati di paura e disillusione. Quando Leila trova il coraggio di confessargli quello che prova, Vince la respinge. E proprio mentre lui cerca di convincersi di aver fatto la scelta giusta, Leila inizia a frequentare Ethan, compagno di squadra e rivale di Vince. Tra incomprensioni e resistenze, la tensione tra di loro cresce, e quella scintilla mai spenta rischia di trasformarsi in un incendio. Per Vince, mantenere fede ai suoi propositi e starle lontano diventerà sempre più difficile. In fondo, se il cuore gioca una partita tutta sua, possono davvero esistere regole che valga la pena seguire?
"Le querce non fanno limoni" è un romanzo epico, intimo e corale che attraversa cinquant'anni di storia italiana, tra la Seconda guerra mondiale e gli anni di piombo. Una storia di Resistenza, di passioni, di famiglie scucite e ricucite, di lotte che lasciano cicatrici, ma anche la forza di stare in piedi. Protagonista è Delia, ex partigiana, donna indimenticabile che affronta la guerra, l'amore e la perdita costruendo - pietra su pietra, voce dopo voce - un luogo reale e simbolico: il Cantuccio, rifugio concreto e ideale, spazio di condivisione, speranza e memoria. Attorno a lei e dopo di lei si muovono Irma, Mauro, Angela, Carlo, Sandro, Lettèria, Gigione e molti altri, personaggi vividi che si intrecciano in una narrazione tessuta come un arazzo di voci, dialetti, cicatrici e sogni. Ambientato tra Firenze e Campi Bisenzio, "Le querce non fanno limoni" dà corpo alla Storia con la "s" maiuscola - le torture a Villa Triste, la Liberazione, la strage di piazza Fontana, le contraddizioni della sinistra extraparlamentare - ma la filtra attraverso i gesti quotidiani, i silenzi, le pentole sul fuoco, le parole non dette. Ogni pagina è intrisa di una lingua viva che alterna lirismo e parlato popolare, una lingua che canta, piange, resiste. È un romanzo sull'eredità - politica, affettiva, ideologica. Sul modo in cui la memoria passa, si nasconde, si rivela. E sul coraggio di non farsi travolgere dal passato, ma di comprenderlo per poter andare avanti. "Le querce non fanno limoni" è un romanzo storico, sì. Ma è anche un romanzo dell'esistenza, un romanzo che si interroga su cosa voglia dire resistere: all'ingiustizia, al disincanto, al dolore, al tempo. E lo fa con una scrittura insieme colta e piena di umanità, che accoglie ogni personaggio come fosse una storia vera, da proteggere. Perché una vita felice significa aver combattuto.
Custode di un sapere antico, una donna lotta per far nascere il futuro. Non è una di loro, Mallena. Un giorno di sedici anni prima è arrivata a Norolani insieme con Jubanne, cui è bastato un attimo per innamorarsi e che l'ha sposata per proteggerla da un destino che gravava su di lei come una condanna. Eppure, per gli abitanti di quel paese dove il maestrale porta il respiro del mare, ormai è diventata un punto di riferimento. Perché Mallena è una llevadora che, mettendo in pratica il sapere antico tramandatole dalla madre, assiste tutte le partorienti, anche quelle delle famiglie più umili, senza mai pretendere nulla in cambio. Ma tutto precipita nel settembre 1917, quando Jubanne torna dal fronte ferito nel corpo e nell'anima. Per pagargli le cure necessarie, Mallena chiede a gran voce al consiglio comunale di essere remunerata per il suo lavoro e, ancora una volta, quel sussidio le viene negato. Come se non bastasse, in conformità a un decreto regio, viene assunta un'ostetrica diplomata, destinata a sostituirla. Arriva dal continente, Angelica Ferrari: nonostante la giovane età, per essere lì ha combattuto a lungo, sfidando le convenzioni sociali e la disapprovazione del padre, che voleva relegarla tra le mura domestiche, sposata con un buon partito. E adesso deve lottare contro la diffidenza delle donne del paese, che la vedono come un'estranea e rifiutano le sue cure. Dovrebbero essere rivali, Mallena e Angelica, invece sono le due facce della stessa medaglia, entrambe spinte dal desiderio di libertà e indipendenza, entrambe tradite dalle persone che avrebbero dovuto proteggerle e vittime della quotidiana ingiustizia che il mondo sa riservare soprattutto alle donne. Tuttavia, quando la situazione si farà insostenibile e i fantasmi del passato torneranno a bussare alla porta di Mallena, sarà proprio l'intera comunità di Norolani a pretendere che, per una volta, si faccia davvero giustizia. Una grande storia al femminile che, attraverso la lingua, i profumi, la poesia e la ruvidezza della vita quotidiana nella Sardegna d'inizio Novecento, narra di gente umile e schiva, ma unita da un profondo senso di comunità. E di una protagonista che, grazie a una saggezza ancestrale e alla solidarietà delle altre donne, matura in sé una nuova e luminosa consapevolezza.