COSA LEGGEREMO QUEST’ESTATE?

Partiamo con l’accontentare i palati di lettori giovani ma esigenti. La francese Christelle Dabos, autrice della saga in quattro capitoli L’Attraversaspecchi, propone un romanzo dedicato agli young adult, in uscita il 14 giugno per E/O, nel quale fonde fantasy e iperrealismo per immergerci nel mondo degli adolescenti. Al centro di QUI E SOLO QUI la Scuola, vista e vissuta in una dimensione straniante, quasi horror, densa di minacce inespresse, guidata da codici di comportamento spietati ben lontani dalle regole ufficiali, in cui gli insegnanti sono solo comparse fugaci. Addentriamoci all’interno di quest’edificio anonimo, dalla facciata gialla e dalle persiane verdi, con il suo grande orologio sempre fermo, e incontriamo Iris, la protagonista del romanzo, che fin da subito coglie tutto il non detto che abita la scuola: occorre mimetizzarsi per sopravvivere, almeno fin quando è possibile. Intanto, nella scuola, avvengono fatti straordinari: impronte di passi sul soffitto, banchi che si muovono da soli, anomalie che per via di una sostanza misteriosa sono destinate a dilagare dall’istituto all’esterno, fino a provocare la fine del mondo.

A seguire, piatti prelibati per i tanti amanti del genere giallo, noir e thriller, in disparate declinazioni.

Cominciamo con MADRE D’OSSA, in uscita il prossimo 26 giugno per Longanesi, nel quale torna, attesissima da lettrici e lettori, Teresa Battaglia, personaggio nato dalla penna di Ilaria Tuti, alla sua quinta indagine. Teresa, profiler sessantenne ricca di chiaroscuri, fragile per un Alzheimer incipiente, che si muove tra le montagne e le valli del Friuli-Venezia Giulia ed è incapace di scindere le inchieste che segue dalla sua vita intima, sembra sempre più vicina a perdere la sua battaglia contro la malattia. In seguito a una telefonata anonima viene infatti ritrovata dal suo pupillo, Massimo Marini, attonita e frastornata in mezzo al fitto del bosco, tra le sue braccia il cadavere di un ragazzo. Chi è quel ragazzo? E perché Teresa si trova lì?

Proseguiamo con LA BESTIA, in uscita il 27 giugno per Salani, un vero e proprio fenomeno editoriale in Spagna – si è anche aggiudicato il Premio Planeta 2021 – che approda finalmente anche in Italia. È proprio in occasione della premiazione che è stata svelata l’identità che si celava sotto il nom de plume di Carmen Mola: tre brillanti scrittori spagnoli, Jorge Díaz, Agustín Martínez e Antonio Mercero Santos.

Madrid, luglio 1834, sotto la reggenza di Maria Cristina. Mentre l’instabilità politica scuote l’intero paese, una devastante epidemia di colera sta decimando la popolazione. È in questo clima disperato che si inseriscono i delitti di un serial killer che rapisce ragazzine dei quartieri più poveri, le uccide e ne lascia i corpi smembrati.

Lucía quattordici anni e una gran massa di capelli rossi, fragile per la giovane età eppure molto coraggiosa, è in cerca della sorella minore, Clara, scomparsa improvvisamente. Il timore è che sia caduta nelle mani del serial killer. È una corsa contro il tempo, una corsa che potrebbe rivelarsi disperata, non fosse che accanto a Lucía si affiancherà nelle indagini un quartetto di personaggi riuscitissimi: un giornalista precario, un poliziotto con un occhio solo, un frate poco ortodosso, un’elegante signora appartenente alla nobiltà spagnola. Se, da provetti lettori di thriller, pensate di aver già capito tutto sulla base di queste informazioni, sappiate che vi state sbagliando: qualcosa effettivamente andrà come vi aspettate, qualcosa assolutamente no. E, in questo senso, complimenti agli autori che ne LA BESTIA dimostrano la grande e rara capacità di spiazzare il lettore.

Dalla Spagna, percorrendo un tratto di Mediterraneo, approdiamo in Grecia.

Tutte le storie immaginate dallo scrittore Petros Markarīs che vedono come protagonista il poliziotto Kostas Charitos, detto il ‘Montalbano di Atene’, portano alla luce le contraddizioni più dolorose del suo paese. E non fa eccezione questa sedicesima indagine, LA RIVOLTA DELLE CARIATIDI, in uscita il 30 giugno con La Nave di Teseo in cui, promosso a capo della polizia dell’Attica, Charitos non è più solo perché accanto a lui si affianca la giovane commissaria Antigone Ferleki.

Quando giungono ad Atene alcuni magnati stranieri intenzionati a rifondare l’antica Politeia ateniese, unico sistema politico ritenuto consono alle problematiche di oggi, la capitale li accoglie con entusiasmo corale, anche per le possibilità di guadagno che il loro arrivo comporta. Al coro si sottrae un gruppo di archeologhe, dette le Cariatidi, che pensano che dietro agli sbandierati buoni propositi si nasconda una grande speculazione sul patrimonio culturale greco. I facoltosi magnati indignati abbandonano Atene e la cittadinanza incolpa le Cariatidi, che nel frattempo, però, cominciano ad essere assassinate.

Una bella sorpresa per i fan di Petros Markarīs: prossimamente su Rai Due andrà in onda Il commissario Charitos, una serie tv ispirata ai romanzi con Fabrizio Bentivoglio.

Passando dai profumi di moussaka a quelli esotici del thali indiano, con L’ETÀ DEL MALE, della giornalista e scrittrice indiana Deepti Kapoor, in libreria per Einaudi Stile libero dal 6 giugno, ci immergiamo nelle oltre 500 pagine che raccontano le vicende di tre personaggi – Ajay, Sunny e Neda – ciascuno proveniente da un livello ben distinto della gerarchia indiana. È soprattutto attraverso gli occhi di Ajay, appartenente alla misera classe degli pària, costretto da ragazzino ad assistere al brutale massacro di suo padre e poi venduto come schiavo, che seguiamo le vicende della famiglia Wadia, alla guida di un vero e proprio impero del male, tra crimini, corruzione e speculazioni edilizie.

Neda, combattiva giornalista del «Delhi Post», figlia di genitori idealisti e colti che rappresentano la crème liberale e intellettuale della società indiana, si insinua nella cerchia Wadia per svelarne i crimini, ma finisce per innamorarsi di Sunny, il rampollo destinato ad ereditare la guida dell’impero. Il suo rapporto con Neda, però, è considerato troppo rischioso per non provocare l’immediato intervento del “padrino”, il magnate Bunty ‘Himmatgiri’ Wadia, che organizzerà una serie di “sfortunati” eventi per liberarsi di lei. Ed è così che si apre il romanzo, nel culmine di uno di questi eventi: una Mercedes in corsa finisce contro un marciapiede e uccide in un colpo cinque senzatetto. Quando la polvere si deposita, alla guida della lussuosa auto non c’è il suo ricco padrone, ma il povero Ajay, costretto ad assumersi la colpa del misfatto…

Dopo questo lungo giro di “degustazioni” straniere, torniamo finalmente nel Bel Paese.

ELP, in uscita il 30 giugno per Sellerio, riporta in scena il vicequestore romano Rocco Schiavone, personaggio pieno di asperità, come le montagne della Valle d’Aosta in cui vive, trasferito da Roma suo malgrado, ma ricco, ricchissimo di umanità.

Una donna ha subito violenza fisica dal marito eppure, nonostante i lividi parlino chiaro,  si rifiuta di denunciare. Capita, purtroppo, che a circostanze simili segua un assassinio, ed in genere è proprio la vittima degli abusi a morire. In questo caso, però, il corpo che viene rinvenuto nel bosco è quello del marito della donna, Roberto Novailloz, picchiato prima di essere ucciso. E che sia stato picchiato Rocco lo sa bene, dato che lo ha incontrato di persona, in un colloquio a quattr’occhi nel quale non è riuscito a trattenersi. Intanto, dal resto del Paese, dilagano anche in Valle d’Aosta le proteste degli ambientalisti. Tra loro, i ragazzi dell’ELP, Esercito di Liberazione del Pianeta che, pur contrari alla violenza fisica, si trovano coinvolti in fatti gravi: prima un’aggressione in un bar, poi una busta al tritolo in una fabbrica di pellami, che ne uccide il proprietario. Rocco, però, alla pista dell’ELP non crede…

Sandrone Dazieri, inventore della stravagante serie di culto del Gorilla e autore della Trilogia del Padre, pubblica con Rizzoli un nuovo thriller dal titolo IL FIGLIO DEL MAGO, in uscita il prossimo 20 giugno. Siamo nel 1993 quando nell’arco di sette giorni due omicidi molto simili scuotono la campagna Toscana. E Antonio D’Amore, un quattordicenne segretamente invaghito di una donna di nome Vanna, si convince che il Mostro sia ancora in giro. Sospetta del suo stesso padre, soprannominato il Mago, uomo di indole violenta che ogni domenica organizza un raduno in una baracca persa nella campagna. Quando Vanna e suo figlio sono rinvenuti morti all’interno di una Panda incendiata, il terrore di Antonio esplode.

Dal profondo giallo al rosa shocking, con l’autrice americana Colleen Hoover, fenomeno di BookTok con It ends with us – Siamo noi a dire basta e il suo seguito, It starts with us. Siamo noi l’inizio di tutto, che esce con Sperling & Kupfer a inizio estate, il 4 luglio, con un romanzo pubblicato nei paesi anglofoni nel 2014 ma ancora inedito in Italia: UGLY LOVE.

La giovane Tate Collins e il pilota di linea Miles Archer sono irresistibilmente attratti l’uno dall’altra fin dal primo incontro, ma nessuno dei due desidera allacciare legami amorosi. Si accordano allora per mantenere la loro storia su basi puramente fisiche. Due sono le regole che dovranno seguire: mai chiedere del passato, mai aspettarsi un futuro. Ma, si sa, i sentimenti quando vogliono entrare non chiedono permesso…

Ed è finalmente il turno dei palati più raffinati, con un titolo dell’Orma, due di Adelphi e uno di Einaudi.

Con PERDERSI, pubblicato per la prima volta nel 2001 in Francia ma ancora inedito in Italia, dopo aver trattato i temi più duri e sensibili delle nostre vite, dalla maternità all’aborto, dalla vergogna alla violenza, dal rapporto con una madre malata di Alzheimer alla morte di una sorella, per Annie Ernaux, premio Nobel 2022 per la Letteratura, è il turno del desiderio. Le pagine di PERDERSI, scritte con un’immediatezza quasi primitiva, rappresentano un inventario delle sensazioni sperimentate dalla scrittrice francese tra il settembre 1988 e l’aprile 1990 mentre stava vivendo un’intensa passione con un diplomatico sovietico (stretta la parentela delle vicende contenute in questo libro con quelle narrate in Passione semplice, pubblicato in Italia nel 2004 da Rizzoli). L’amante diventa l’oggetto delle sue ossessioni e con lui, quando fa l’amore, lo fa sempre come fosse l’ultima volta. L’intento del diario, però, non è quello di sacralizzare o demolire ciò che ha vissuto, ma semplicemente quello di «salvare», come scrive lei stessa, le emozioni e i momenti di intensità di quella passione prendendone al contempo le distanze. PERDERSI sarà in libreria per L’Orma editore dal 30 di maggio.

Quando Louis-Ferdinand Céline, considerato un monumento della letteratura novecentesca ma anche odioso antisemita, lascia nel 1944 Parigi perché sospettato di collaborazionismo con il governo di Vichy, abbandona nel suo appartamento oltre 6.000 pagine di manoscritti inediti, successivamente trafugati e restituiti alla polizia e agli aventi diritto solo nel 2021. Tra questi manoscritti il romanzo giovanile GUERRA, datato 1934, pubblicato il Francia lo scorso anno e di prossima uscita in Italia, il 26 maggio, con Adelphi.

GUERRA si apre con il risveglio del ventenne brigadiere Ferdinand, alter ego dello scrittore e già protagonista del suo capolavoro, Viaggio al termine della notte, miracolosamente vivo nel mezzo del campo di battaglia a Poelkappelle nel 1915. Ferdinand, salvato da un soldato inglese, passerà la sua convalescenza non lontano dal fronte a Peurdu-sur-la-Lys , in Francia, fino a una precipitosa partenza per l’Inghilterra.

Con queste parole l’editore francese Gallimard ha definito il romanzo: «Tra racconto autobiografico e lavoro di immaginazione, Céline solleva il velo sull’esperienza centrale della sua esistenza: il trauma fisico e morale del fronte, denunciando la guerra come un mattatoio internazionale folle».

DELITTO IMPUNITO, di Georges Simenon, padre letterario del commissario Maigret, in libreria il prossimo 30 di giugno, è il 168mo romanzo del grande scrittore belga pubblicato in Italia da Adelphi. In DELITTO IMPUNITO conosciamo le vicende di Élie, un giovane sbarcato tre anni prima a Liegi dalla natìa Vilnius per preparare un dottorato in matematica e di Michel, che invece proviene da un’agiata famiglia romena. Entrambi ospiti nella pensione della signora Lange, l’uno è solitario, scontroso e non bello, l’altro è aperto, presuntuoso e affascinante. Élie, che della pensione aveva fatto il suo porto sicuro, si sente a tal punto minacciato dalla presenza del nuovo arrivato, Michel, che decide di ucciderlo. E lo uccide, per preservare la pace del suo quieto mondo. Ma, ventisei anni dopo, in un paesino minerario degli Stati Uniti, se lo ritrova davanti, vivo.

Abraham B. Yehoshua sarà in libreria il prossimo 13 giugno con IL TERZO TEMPIO (Einaudi), romanzo breve considerato il testamento politico del grande scrittore israeliano, voce di spicco per la pace nella regione, morto lo scorso anno. Siamo nell’ufficio del rabbino Nissim Shoshani presso il tribunale rabbinico di Tel Aviv, dipartimento di Agunot, in colloquio con la giovane Esther Azoulay, che vuole denunciare il rabbino francese Eliahu Modiano per aver sabotato il suo matrimonio con un ebreo iraniano di nome David Mashiah. Modiano avrebbe sfoderato un cavillo giuridico secondo il quale se la coppia si fosse sposata né loro, né i loro discendenti avrebbero potuto assistere e celebrare i sacrifici presso il Tempio ricostruito, che gli ebrei religiosi più integralisti vorrebbero edificare sull’attuale spianata delle moschee a Gerusalemme. Da qui l’idea rivoluzionaria di Esther: costruire un Terzo Tempio, fuori dalle mura della città vecchia, che sia così non divisivo ma teso piuttosto alla pace e allo scioglimento delle tensioni tra popoli.

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