Tra i più noti e amati scrittori del Novecento, forse il più significativo nella sua ineffabilità, Italo Calvino il 15 ottobre 2023 compie cent’anni. O meglio, li avrebbe compiuti, se nel 1985, a soli sessantun anni, non fosse venuto meno, colto da un ictus mentre in vacanza nella sua villa di Castiglione della Pescaia, in Toscana, lavorava su quelle conferenze che, destinate al pubblico dell’Università di Harvard, sarebbero state pubblicate postume con il titolo di Lezioni americane. Fosse vissuto più a lungo, ne siamo certi, oggi il mondo sarebbe meno scuro, più decifrabile, meglio interpretabile.
La rivista di fumetti LINUS, che dedica il numero di settembre al centenario della nascita dello scrittore sanremese e al suo “genio leggero”, si apre con un articolo di Igort che narra di una sua serata a Parigi con Gianni Celati. Tra chiacchiere e vino l’intellettuale gli raccontava che Calvino, proprio nel periodo parigino, in particolare nel 1968, aveva ipotizzato una rivista che avrebbe affiancato idealmente linus. Ali Babà, che purtroppo non vide mai la luce, avrebbe dovuto essere un laboratorio per la creazione di “una letteratura che chiedeva di più”, nella quale avrebbero trovato spazio anche i fumetti. Ma fu proprio dalle ceneri di questa rivista mai nata che scaturì un capolavoro come Le città invisibili. Sempre nel numero di settembre, linus riporta anche un lungo articolo di Umberto Eco sul libro da lui più amato di Calvino, Il barone rampante, un pezzo di Enzo Fileno Carabba dal titolo Il Calvino dimezzato, un altro di Alfredo Ercolani, un contributo di Vanni Santoni e uno del critico letterario Silvio Perrella sulla vocazione dello scrittore ligure per il disegno. Ed è proprio Silvio Perrella a pubblicare lo scorso luglio con l’editore Laterza la nuova edizione del volume CALVINO, in cui l’intellettuale siciliano interroga Calvino attraverso lo schermo delle immagini da lui create. Perché, di sicuro, «gli occhi infantili di Calvino seguivano le figure del Corriere dei Piccoli, ancor prima di saper riconoscere le parole racchiuse nelle didascalie in versi. Già allora nasceva in lui un preciso gusto per la stilizzazione».
La dimensione visuale per Calvino riveste, evidentemente, una straordinaria importanza. Esce il 10 ottobre FAVOLOSO CALVINO, catalogo dell’omonima mostra allestita a Roma, presso le Scuderie del Quirinale, dal 13 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024, che attraverso oltre 200 opere tra dipinti, sculture, disegni, fotografie e prime edizioni ne ripercorre l’immaginario.
Entra a far parte della collana Enciclopedie di Electa, in uscita sempre il 10 ottobre, CALVINO A-Z, a cura di Marco Belpoliti, un vero e proprio lemmario composto da 146 testi e brevi saggi radunati in gruppi tematici e affidati a 56 autori che disegnano una vera e propria mappa del mondo-Calvino.
LE PAROLE DI CALVINO, di Matteo Motolese, professore ordinario di Linguistica italiana alla Sapienza di Roma, in libreria dal 13 ottobre, rappresenta a sua volta una sorta di enciclopedia del mondo calviniano, focalizzata però sull’uso della lingua. Saranno i contributi di tredici linguisti italiani ad esplorare i meccanismi e le ragioni delle scelte linguistiche compiute da uno degli autori italiani più amati e letti del nostro tempo.
Di grande fascino anche il tributo che lo scrittore e writing coach Gianmarco Parodi, sanremese di nascita, dedica allo scrittore ligure. NELLA CITTÀ INVISIBILE compie un viaggio immaginario tra i luoghi reali e fantastici visitati o vissuti da Calvino. «Quello che mi ha sempre affascinato nel leggere Calvino è ritrovare una certa familiarità con i luoghi che io stesso ho vissuto e vivo tutt’oggi. Immaginare come la scintilla che ha dato vita a un classico possa avere per me un corrispettivo domestico». Questo a dispetto della scelta rigorosa di Calvino, di non chiamare mai, nel suo narrato, questa città con il suo nome.