Come dice il vecchio Andy Capp, protagonista di una storica serie di strisce satiriche britanniche (in Italia conosciuta come Le vicende di Carlo e Alice), “buon calcio non mente”. E di certo sarà buono quello che si giocherà il 14 giugno all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, col match Germania-Scozia a introdurci nel Campionato Europeo 2024.
Il calcio moderno, giocato bene o giocato male, sincero o bugiardo, nasce in Inghilterra. È il 26 ottobre 1863 quando alla Freemason’s Tavern di Great Queen Street, nel rione di Holborn, si riuniscono undici club dell’area di Londra per uniformare i loro regolamenti. Da allora il gioco del pallone, con regole molto simili alle attuali, si diffonde inarrestabile nel resto del mondo. In Europa è sicuramente lo sport più amato, più seguito e più “tifato”, tanto che pochi si indignano a fronte di certi ingaggi milionari (Cristiano Ronaldo, giocatore portoghese nell’Al-Nassr da gennaio 2023, ha un contratto da 200 milioni di dollari a stagione).
Gli Europei ci faranno divertire per più di quattro settimane e si concluderanno esattamente un mese dopo, il 14 luglio, con la finale all’Olympiastadion di Berlino. Un mese intero per tifare la nostra Nazionale, guardare partite di alto o altissimo livello e poi… che vinca il migliore! A meno non si voglia rievocare l’immenso Nereo Rocco, che forse avrebbe trasformato il motto nella sua nota, fulminante battuta: «Vinca il migliore! Ciò, speremo de no».
E non vogliamo far mancare ai numerosissimi appassionati qualche chicca letteraria sullo sport più amato dagli italiani.
Walter Veltroni, di fede juventina, il 12 giugno dà alle stampe il volume NUMERI 10. INCONTRI CON I GRANDI DEL CALCIO (Solferino), nel quale mette in scena un dialogo sul filo della memoria con i fuoriclasse che hanno fatto la storia del pallone, da Michel Platini a Francesco Totti, da Roberto Baggio e Fabio Capello a Gianfranco Zola. «Parlare dei numeri 10 significa raccontare il calcio considerando la sua bellissima follia – dice Veltroni – un calcio romantico che forse oggi sta venendo meno. Quello dove i bambini imparavano la rabona sull’asfalto, dribblavano le macchine, quello dei campioni con famiglie umili, delle bandiere. Uno sport che invece oggi rischia di perdere il suo elemento poetico».
Il calcio come lo si concepisce oggi, riflette l’ex politico, giornalista e scrittore, potrebbe tarpare le ali a quella vena di pazzia che sa trasformare il talento in arte: «La perfezione quasi laboratoriale di oggi rischia di far diventare tutto molto più freddo. Non si può limitare tutto al denaro».
A gennaio di quest’anno è uscito poi il libro dell’ex giocatore, allenatore e dirigente sportivo Gianluca Vialli. Tra i migliori centravanti degli anni Ottanta e Novanta, Vialli muore nel 2023 a soli 58 anni lasciando l’Italia intera in lutto. Le cose importanti che il grande bomber voleva con forza rimanessero dopo di lui sono state dette durante la registrazione del docu-film La bella stagione. Il libro LE COSE IMPORTANTI, curato da Pier Domenico Baccalario e Marco Ponti raccoglie quelle parole esattamente come lui le ha espresse. Sono pagine dense, che fanno rivivere l’esistenza di un ragazzo che «nelle nebbie di Grumello Cremonese sognava di riuscire un giorno a fare il tiro perfetto: quel calcio alla palla che la fa andare là dove nessun portiere immagina possa finire, e che però poi non si ferma, quel volo, mai, e va dritto su, sempre più in alto verso il cielo, fino a che il pallone non si trasforma in una stella».
Ci ha lasciati agli inizi di quest’anno, in età per fortuna più avanzata, un altro “eroe” del calcio italiano, Gigi Riva, considerato uno dei calciatori più forti di tutti i tempi. È uscito nel 2022 per Rizzoli MI CHIAMAVANO ROMBO DI TUONO (oggi in edizione tascabile Bur) che, scritto a quattro mani da Riva con il giornalista e scrittore Gigi Garanzini, ripercorre vita e carriera del grande attaccante. Scopriamo così quanta strada ha fatto quel ragazzo che partendo da una qualsiasi via Gluck della provincia italiana è arrivato agli onori della storia grazie ai suoi 208 gol segnati in campo, militando quasi sempre nel Cagliari. Gigi finisce per diventare Giggirriva, tutto attaccato e col raddoppio delle consonanti alla sarda, grazie ad un talento purissimo e alla passione feroce che gli ruggisce dentro.
Il celebre giornalista sportivo Marino Bartoletti, coi suoi celeberrimi baffi, un’infinita simpatia e un’inestinguibile passione per il calcio e per Sanremo, pubblica per l’editore Gallucci nell’ottobre del 2023 LA PARTITA DEGLI DEI, nel quale immagina un match fra i grandi campioni del calcio passati a miglior vita. La sfida è tra una squadra formata dagli stranieri più forti di sempre come Pelé, Cruijff, Eusebio, Jašin, e una con gli stranieri che hanno giocato in Italia, da Maradona a Suárez, oltre ai nostri Meroni, Vialli, Mazzola, Burgnich, Facchetti, Scirea, Rosato.
«Stava per cominciare la più incredibile, fantasmagorica, eccezionale, diciamo pure paradisiaca partita di calcio che mente umana (e forse anche divina) avrebbe mai potuto concepire. In campo – e che campo! – tutti i più grandi campioni della storia: almeno quelli presenti nel Luogo! Ma per organizzarlo, quell’evento, non era stato tutto così semplice…».