La prima regina, il nuovo romanzo di Alessandra Selmi, edito da Nord, ci immerge nell’Italia postunitaria, un’epoca di profondi cambiamenti e contraddizioni. La storia si sviluppa nell’arco di circa trent’anni e intreccia i destini di due donne: Margherita di Savoia, la prima regina d’Italia, e Nina, una giovane cameriera a servizio nella Villa Reale di Monza. Due figure apparentemente distanti, ma accomunate dal peso delle aspettative imposte dalla società dell’epoca. QUI la video-intervista all’autrice.

Un romanzo tra storia e finzione
Due donne, due esistenze apparentemente lontane, accomunate però dalla stessa condizione: l’essere imprigionate nei ruoli ai quali la società del tempo le obbliga. Se da un lato Margherita deve farsi carico della corona, dall’altro Nina affronta le rigidità di una società che sembra volerla relegare ai margini. Con una scrittura immersiva e densa di sensazioni, Alessandra Selmi riesce a restituire non solo le vicende delle sue protagoniste, ma anche le emozioni, i profumi, i suoni e persino i sapori di un’epoca.
La sfida di raccontare Margherita
Uno degli aspetti più complessi del romanzo è stato rendere umana la figura della regina. Margherita di Savoia, infatti, è passata alla storia come una donna senza sbavature, sempre perfetta, quasi bidimensionale. Selmi ha dovuto leggere tra le righe delle fonti storiche, cercando di immaginare cosa potesse provare una diciassettenne costretta a sposare un cugino che non amava, con l’unico compito di garantire un erede. Un lavoro di immedesimazione e speculazione che ha richiesto grande cura, ma che ha restituito un personaggio sfaccettato e profondo.
“Io sono una scrittrice che deve essere con i piedi nelle storie, non riesco a stare fuori,” racconta Selmi intervistata da Fastbook. “Mentre scrivo, mi immergo completamente nella vicenda, mi chiedo sempre cosa potrebbero provare i personaggi, cosa sentirebbero sulla pelle, che odori e sapori percepirebbero. Questo è il mio modo di vivere la scrittura: un’esperienza totale.”
La storia con la S maiuscola e le vite dei personaggi
Nel romanzo, la grande Storia è presente, ma non in modo predominante. La Breccia di Porta Pia, come molti altri eventi cruciali del tempo, fanno da sfondo alla vita dei protagonisti, proprio come accade nella realtà: la storia con la S maiuscola si riflette nelle vite quotidiane senza necessariamente esserne il fulcro. Come sottolinea Selmi, “anche oggi, abbassare il riscaldamento a causa di una guerra lontana significa vivere la Storia sulla propria pelle”.

Un messaggio attuale
Al centro del romanzo c’è una riflessione sulle aspettative sociali e sui ruoli imposti, un tema che resta attuale. Margherita, pur rimanendo nei limiti del proprio ruolo, ha trovato un modo per affermarsi. “Anche oggi tante donne sono prigioniere di ruoli imposti. Margherita ci dimostra che è possibile trovare un margine di emancipazione, anche senza uscire dai confini dettati dalla società. Il vero obiettivo è seguire i propri desideri e non le aspettative degli altri.”
Con La prima regina, Alessandra Selmi ci regala una storia intensa, capace di far dialogare passato e presente, attraverso la vita di due donne diverse, ma unite dalla stessa lotta per la propria identità.