Erica Cassano, e il potere della sete. L’intervista

Erica Cassano ha sempre avuto una passione per la scrittura e per la storia. Dopo la laurea in Filologia Moderna, ha affinato il suo talento alla Scuola Holden, dove ha sviluppato l’idea che sarebbe diventata La grande sete. Proprio durante l’evento Open Doors, dedicato all’incontro tra giovani scrittori ed editori, ha catturato l’attenzione della sua agenzia letteraria e di Garzanti, che ha deciso di pubblicare il romanzo.

La grande sete: un romanzo di memoria e speranza

Il romanzo è ambientato nel 1943 a partire dalle Quattro Giornate di Napoli, evento storico cruciale in cui i napoletani riuscirono a liberarsi autonomamente dall’occupazione nazifascista. La protagonista, Anna, una giovane donna con il desiderio di studiare e costruirsi un futuro, si trova a fare i conti con la dura realtà della guerra. Il titolo La grande sete richiama non solo la reale mancanza d’acqua che colpì Napoli in quel periodo a causa dei bombardamenti, ma anche una sete metaforica: il bisogno di cambiamento, di libertà, di un futuro migliore.

Anna, come molti giovani di allora e di oggi, sente di essere prigioniera di un presente difficile e caotico. Il romanzo esplora il suo desiderio di emancipazione e di crescita, un bisogno che trova un’opportunità concreta quando, grazie alla sua conoscenza dell’inglese di base, conoscenza alla quale era stata indotta dal padre, ottiene un lavoro come dattilografa presso la base americana di Bagnoli. Qui, si confronta con una cultura completamente diversa e con l’ambiguità del concetto di “liberazione”: Napoli si è ribellata da sola, eppure l’ingresso degli Alleati cambia la percezione della sua vittoria.

Un messaggio attuale

Secondo l’autrice, La grande sete parla anche al presente. La stessa “sete” che animava Anna può essere riconosciuta nei giovani di oggi: il desiderio di un mondo più giusto, più equo, in cui poter costruire il proprio futuro. Le difficoltà dell’epoca si riflettono in quelle attuali, che siano le disuguaglianze sociali, la questione climatica o le tensioni geopolitiche.

Un romanzo storico ispirato a una storia familiare

L’idea del romanzo nasce da un episodio familiare. Erica Cassano racconta di aver trovato una scatola con vecchie fotografie e documenti appartenuti a sua nonna, che aveva lavorato proprio alla base americana di Bagnoli dopo la guerra. Questa scoperta l’ha portata a riflettere sulla sua storia personale e a trasformarla in narrativa. Pur essendo un romanzo, un’opera di immaginazione, La grande sete prende ispirazione da queste vicende e ne amplia il respiro, fino a farle diventare testimonianza collettiva di un’epoca di transizione.

Cassano, appassionata di romanzi storici, ha scelto Napoli come teatro del suo racconto per il legame familiare che la lega alla città e per la potenza evocativa di quel periodo storico. È grazie alla sua capacità di combinare il dato storico con la dimensione intima della protagonista che il romanzo è risultato coinvolgente e credibile.

Il futuro di Erica Cassano

Nonostante sia completamente immersa nella promozione del suo romanzo d’esordio, Erica Cassano ha già in mente un nuovo progetto. Anche questa volta sarà un romanzo storico, ambientato nel dopoguerra, ma con un cambio di scenario: si sposterà dalla Napoli della Resistenza alla Calabria, sua terra d’origine.

Con La grande sete, Erica Cassano si è già imposta come una delle voci più interessanti del panorama letterario emergente. Il suo esordio, apprezzato sia dai lettori che dagli addetti ai lavori, dimostra come la passione per la storia possa essere trasformata in letteratura viva e coinvolgente.

Se siete curiosi di saperne di più, potete seguire l’intervista in diretta Facebook.

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