DOLCE DORMIRE

Molti attendono con gioia l’arrivo dell’ora legale – ah, la meraviglia dei giorni pieni di luce fino a sera – molti, invece, aspettano con ansia e fastidio la mattina di domenica 26 marzo, quando dovremo portare l’orologio avanti di un’ora. E non per l’ora rubata – quella ce la restituiranno a fine ottobre, ma perché nei giorni, a volte addirittura nelle settimane successive, rischiamo di essere più stanchi, più nervosi, più stressati di prima. Che siamo nati Gufi (dormiamo meglio nella seconda parte della notte) oppure Allodole (adiamo a dormire presto e presto ci svegliamo), è certo che il sonno – la sua qualità, la sua profondità, la sua durata – è determinante per la nostra salute. Lo afferma Russell Foster, professore di neuroscienze circadiane e direttore dell’istituto di neuroscienze e del sonno dell’università di Oxford. Lo studioso, ne L’arte di dormire bene (Aboca), non solo ci svela che una camminata all’alba può garantire un sonno migliore, che mangiare dopo il tramonto può influire sul nostro peso, che ci sono orari adeguati all’assunzione di farmaci a seconda della loro funzione e sfata miti come quello sugli effetti della melatonina. Soprattutto, ci fa comprendere che assecondare con rigore i ritmi circadiani grazie ai quali ci sintonizziamo con il ciclo quotidiano di luminosità e oscurità, ci renderà più sani, più longevi, più felici.

Di sonno e di dolce dormire – dal punto di vista dei bambini, però – si occupa anche il pediatra e neonatologo Gherardo Rapisardi in Alla conquista del sonno (Uppa). Il sonno infantile è fisiologicamente diverso da quello degli adulti e il suo ritmo è legato ai continui cambiamenti che avvengono nel corso della crescita. Questa guida, frutto di una lunga esperienza professionale, vuole offrire risposte concrete e comprensibili alle domande dei genitori e suggerimenti per affrontare le problematiche del sonno nei piccoli da zero a sei anni. Perché dormire, e dormire bene è davvero importante.

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